Discalculia nei bambini e adulti: cos’e come intervenire
Cos’è la discalculia
La discalculia è un disturbo specifico dell’apprendimento che influisce sulla capacità di comprendere e manipolare numeri e concetti matematici. La diagnosi di discalculia ha un’incidenza tra il 3% e il 7% nella popolazione.
Gli individui con discalculia possono incontrare difficoltà in una varietà di competenze matematiche, tra cui
- il riconoscimento dei numeri,
- l’ordinamento numerico, il conteggio,
- le operazioni aritmetiche di base,
- la misurazione,
- la risoluzione dei problemi.
Tali difficoltà non sono dovute a una mancanza generale di intelligenza o a una scarsa istruzione matematica, ma piuttosto a specifiche differenze strutturali e funzionali nel cervello che influenzano l’abilità numerica e di calcolo.
Approccio e Interventi
L’intervento per la discalculia può includere strategie di insegnamento personalizzate che si concentrano su concetti matematici fondamentali, utilizzando un approccio multisensoriale che coinvolge la vista, l’udito e il tatto.
La pratica ripetuta e il rinforzo di competenze matematiche specifiche sono utili per il trattamento. Le tecnologie assistive, come le applicazioni matematiche e i calcolatori, possono fornire ulteriore supporto.
La discalculia non preclude il successo accademico o professionale. Molti individui con discalculia hanno dimostrato un pensiero creativo e competenze superiori in altre aree, e molti raggiungono notevole successo, specialmente quando ricevono il supporto appropriato.
Nel contesto educativo odierno, è fondamentale riconoscere e comprendere la discalculia. Non dovrebbe essere vista come un segno di incapacità o pigrizia, ma come una diversa modalità di apprendimento che richiede un approccio didattico personalizzato. È fondamentale promuovere un ambiente di apprendimento inclusivo che riconosca e supporti gli studenti con discalculia.
Centro Iridac e la discalculia
Presso il Centro Studi IRIDAC offriamo una vasta gamma di servizi, tra cui la diagnosi DSA in età evolutiva ed adulta, programmi di trattamento personalizzati per il potenziamento delle abilità scolastiche sulla base delle esigenze della persona. I nostri tutor sono specializzati nel trattamento dei DSA e sono pronti ad aiutare e supportare con grande professionalità, fornendo una consulenza basata sulle migliori tecniche e pratiche cliniche.
Learn MoreDisortografia e Disgrafia:cosa sono e come intervenire
Disortografia e disgrafia rappresentano due disturbi specifici dell’apprendimento, distinti ma spesso correlati, che colpiscono le abilità di scrittura.
Cos’è la disortografia
La disortografia si riferisce a difficoltà nella scrittura corretta delle parole. Nonostante una normale capacità di lettura e comprensione, gli individui con disortografia commettono errori di ortografia persistenti e ricorrenti.
Questi possono includere l’aggiunta, l’omissione o la sostituzione di lettere, la confusione di parole simili o la scrittura di parole nel modo in cui suonano piuttosto che come sono correttamente scritte.
È importante notare che queste difficoltà si verificano nonostante un’istruzione adeguata e una capacità intellettiva nella media o superiore.
Cos’è la disgrafia
D’altra parte, la disgrafia riguarda problemi con le abilità motorie necessarie per la scrittura. Gli individui affetti da disgrafia possono avere una scrittura illeggibile, caratterizzata da lettere irregolari. Possono anche scrivere molto lentamente e con grande sforzo. Questi problemi non sono dovuti a una mancanza di coordinazione motoria generale o a un deficit fisico.
Come intervenire
Entrambi questi disturbi possono avere un impatto significativo sull’esperienza scolastica di un bambino e sul suo rendimento accademico. Tuttavia, con un riconoscimento precoce e un intervento adeguato, è possibile mitigarne gli effetti.
L’intervento per la disortografia può includere strategie di insegnamento esplicito e multisensoriale dell’ortografia, così come l’uso di tecnologie assistive. Allo stesso modo, per la disgrafia, l’intervento può includere terapie di abilità motorie e l’uso di tecnologie.
È fondamentale notare che né la disortografia né la disgrafia sono riflesso di una mancanza di intelligenza o di impegno. Molte persone con questi disturbi eccellono in altri settori e possono avere successo sia nella scuola che nella vita professionale, specialmente quando ricevono il supporto adeguato.
Comprendere e riconoscere i disturbi come la disortografia e la disgrafia è fondamentale per promuovere un ambiente di apprendimento inclusivo e supportare gli studenti nel raggiungere il loro pieno potenziale. Anche se possono presentare sfide, con il giusto sostegno e le strategie di intervento appropriate, gli individui con disortografia e disgrafia possono superare queste difficoltà e prosperare.
Centro Studi Iridac
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L’Importanza dei Processi Attentivi nell’apprendimento
La capacità di concentrarsi, di filtrare le distrazioni e di dirigere l’attenzione verso informazioni pertinenti è fondamentale per l’apprendimento. Queste capacità, collettivamente note come processi attentivi, sono centrali nello sviluppo cognitivo dei bambini.
Esaminiamo più da vicino l’importanza di tali processi e come influenzano l’apprendimento.
Cos’è l’Attenzione?
L’attenzione rappresenta un elemento fondamentale nel complesso panorama delle funzioni cognitive umane.
Si tratta della capacità mentale di allocare le risorse cognitive verso specifiche informazioni o attività, escludendo così tutto ciò che risulta irrilevante o non pertinente al compito in corso.
Questa capacità non solo influisce sulla nostra percezione e comprensione del mondo che ci circonda ma è anche cruciale per il processo di apprendimento, la memoria e l’interazione sociale.
L’attenzione può essere considerata come una sorta di “filtro” che ci permette di gestire l’ampio flusso di informazioni che riceviamo costantemente, focalizzandoci solo su ciò che è prioritario o richiede la nostra concentrazione
Si possono individuare diverse categorie, tra le quali:
- l’attenzione sostenuta (mantenere la concentrazione nel tempo)
- l’attenzione selettiva (concentrarsi su specifici stimoli ignorando le distrazioni)
- l’attenzione divisoria (gestire due o più compiti contemporaneamente).
Nei primi anni di vita, i processi attentivi dei bambini sono in continua evoluzione:
- Neonati: Fin dai primi momenti dopo la nascita, i neonati dimostrano una predisposizione naturale a rivolgere l’attenzione verso volti e suoni familiari. Questo processo è cruciale per l’interazione sociale e per l’instaurazione dei legami emotivi con i genitori e le figure di cura. La capacità di fissare lo sguardo su un volto umano e di rispondere ai suoni familiari è un segno precoce dell’attenzione in azione.
- Bambini in età prescolare: Con il passare del tempo, la loro capacità di concentrarsi per periodi più lunghi inizia a svilupparsi. Tuttavia, i bambini in età prescolare sono ancora facilmente distratti da stimoli esterni. Il loro mondo è caratterizzato da una vasta gamma di nuove esperienze sensoriali e di apprendimento, e mentre iniziano a migliorare nella gestione dell’attenzione, possono ancora essere attratti da stimoli interessanti o sorprendenti. Questa fase di crescita dell’attenzione è spesso accompagnata da un maggiore coinvolgimento in attività ludiche e di esplorazione, che contribuiscono alla formazione di connessioni cognitive cruciali.
- Età scolare: Con l’ingresso nell’età scolare, i bambini iniziano a fare passi importanti nel rafforzamento delle loro capacità attentive. L’attenzione sostenuta, ovvero la capacità di focalizzarsi su una determinata attività o compito per un periodo prolungato, si sviluppa ulteriormente. I bambini diventano in grado di svolgere attività come la lettura, la scrittura e la risoluzione di problemi con maggiore impegno e precisione.
Attenzione e Apprendimento
La capacità di prestare attenzione è strettamente legata all’efficacia dell’apprendimento. Ecco perché:
- Focalizzazione: Per apprendere nuove informazioni, i bambini devono essere in grado di concentrarsi su ciò che stanno studiando o sperimentando. Un’attenzione sostenuta consente loro di immergersi in un’attività o in un compito.
- Elaborazione delle informazioni: L’attenzione selettiva permette ai bambini di filtrare informazioni irrilevanti, facilitando l’elaborazione e la memorizzazione di quelle rilevanti.
- Multitasking: Mentre non sempre è l’approccio ottimale all’apprendimento, la capacità di dividere l’attenzione può essere utile in situazioni come prendere appunti durante una lezione.
Distrazioni e Apprendimento
Viviamo in un’epoca di sovraccarico di informazioni, in cui le distrazioni sono onnipresenti. Queste distrazioni possono avere un impatto negativo sull’apprendimento dei bambini:
- Tecnologia: Smartphone, tablet e computer possono essere strumenti di apprendimento, ma anche potenti fonti di distrazione.
- Ambiente di studio: Ambienti rumorosi o caotici possono rendere difficile per i bambini concentrarsi sulle attività di apprendimento.
Potenziare l’attenzione per migliorare l’apprendimento
Fortunatamente, ci sono strategie che possono aiutare a migliorare l’attenzione dei bambini:
- Routine: Stabilire routine quotidiane può aiutare i bambini a sapere cosa aspettarsi e a prepararsi mentalmente per attività di apprendimento.
- Pause: Periodi regolari di pausa possono prevenire l’affaticamento e mantenere alta la capacità di concentrazione.
- Ambiente adeguato: Creare un ambiente di studio privo di distrazioni può fare una grande differenza nell’efficacia dell’apprendimento.
- Esercizi di mindfulness: Pratiche come la meditazione o esercizi di respirazione possono aiutare a potenziare la capacità di concentrarsi.
L’attenzione è una componente cruciale dell’apprendimento. Mentre i processi attentivi si sviluppano naturalmente con l’età, è essenziale riconoscere il loro ruolo nell’apprendimento e sostenere i bambini nella costruzione di abilità attentive solide.
Questo non solo aiuterà nell’apprendimento scolastico, ma fornirà anche strumenti vitali per la gestione dell’informazione e la concentrazione nelle sfide della vita quotidiana
Learn MoreL’Importanza e le fasi del Linguaggio nello Sviluppo dei Bambini
Il linguaggio è una delle capacità più distintive e complesse dell’essere umano. Da un punto di vista evolutivo, ci ha permesso di condividere idee, tramandare conoscenze, collaborare in comunità e navigare nel vasto tessuto delle interazioni sociali.
L’acquisizione del linguaggio e lo sviluppo individuale
Nell’ambito dello sviluppo individuale, l’acquisizione del linguaggio è un viaggio che inizia prima ancora che un bambino pronunci la sua prima parola e continua per tutta la sua crescita. Questa odissea di apprendimento ha profonde implicazioni sullo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale dei bambini.
Prima di sviluppare la capacità di parlare, sono già in grado di riconoscere la voce della madre e di discriminare tra diverse lingue semplicemente ascoltando l’intonazione e il ritmo. Questa sensibilità precoce indica quanto sia prioritaria, dal punto di vista evolutivo, la capacità di connettersi con gli altri attraverso il linguaggio.
Dal punto di vista cognitivo, il linguaggio è la chiave che apre le porte alla comprensione del mondo. Attraverso le parole, i bambini imparano a categorizzare, a identificare e a relazionarsi con tutto ciò che li circonda. La lingua diventa uno strumento attraverso il quale formulano domande, esprimono curiosità e assimilano nuove informazioni.
Quando un bambino inizia a parlare e a costruire frasi, non sta solo comunicando; sta anche dimostrando un’evoluzione nel suo pensiero, evidenziando una crescente capacità di processare informazioni, di fare inferenze e di esprimere concetti sempre più complessi.
Sul fronte emotivo, il linguaggio gioca un ruolo cruciale nel permettere ai bambini di esprimere i loro sentimenti, desideri e bisogni. Attraverso le parole, possono condividere gioie, paure, frustrazioni e desideri. Questa espressione non solo aiuta i caregiver a comprendere e soddisfare meglio le esigenze dei bambini, ma fornisce anche ai piccoli gli strumenti per iniziare a gestire e regolare le proprie emozioni.
Quando un bambino impara a mettere in parole la sua rabbia o tristezza, sta anche imparando a distanziarsi da quelle emozioni, a riflettere su di esse e a cercare modi per affrontarle.
Socialmente, il linguaggio è la spina dorsale delle interazioni umane. I bambini che sviluppano competenze linguistiche solide sono generalmente meglio equipaggiati per costruire relazioni con i loro coetanei, per cooperare in attività di gruppo e per risolvere conflitti.
La lingua consente ai bambini di condividere esperienze, di immaginare mondi fantastici durante il gioco, di apprendere norme sociali e di sviluppare empatia e comprensione verso gli altri.
Tuttavia, è importante notare che l’acquisizione del linguaggio non è un percorso uniforme o standard per tutti i bambini. Alcuni potrebbero sviluppare competenze linguistiche più rapidamente di altri. Alcuni potrebbero sperimentare difficoltà legate a disturbi del linguaggio o dell’apprendimento. Ma ciò che è universale è l’innato desiderio e la capacità dei bambini di comunicare.
L’importanza del linguaggio nello sviluppo dei bambini non può essere sottovalutata. Esso agisce come un ponte tra il mondo interno e quello esterno, consentendo ai bambini di comprendersi, di comprendere gli altri e di navigare con successo nel complesso paesaggio della vita.
Le fasi dell’acquisizione del linguaggio
Come adulti, educatori o genitori, comprendere e sostenere questo fondamentale aspetto dello sviluppo è cruciale per garantire che ogni bambino raggiunga il suo pieno potenziale.
L’acquisizione del linguaggio è, quindi, uno dei fenomeni più affascinanti e studiati nel campo della linguistica e della psicologia dello sviluppo. Questo processo complesso può essere esaminato attraverso diverse lenti: fonologia (studio dei suoni del linguaggio), sintassi (struttura delle frasi) e pragmatica (uso del linguaggio in contesti sociali). Ecco una panoramica delle tappe chiave in ciascuno di questi ambiti.
Fonologia: La Scoperta dei Suoni
- 0-2 mesi: I neonati producono suoni riflessivi come il pianto, lo starnuto e altri rumori associati alle loro necessità fisiologiche.
- 2-4 mesi: Inizia la fase di cooing, dove i bambini producono vocali prolungate e alcune consonanti, come “ah” o “oo”.
- 6-10 mesi: In questo periodo si verifica il babbling o balbettio, una fase cruciale per l’acquisizione fonologica. I bambini iniziano a produrre sequenze di vocali e consonanti, come “ba-ba” o “ma-ma”.
- 10-12 mesi: Il balbettio diventa più variato e può iniziare a riflettere i suoni specifici della lingua nativa del bambino.
- 12-24 mesi: Mentre il vocabolario inizia a crescere, i bambini affinano ulteriormente la loro capacità di produrre suoni linguistici specifici e diventano sempre più accurati nella loro produzione fonologica.
Sintassi: Costruire Frasi
- 12-18 mesi: Le prime parole emergono. Anche se questi primi enunciati sono principalmente nominali, segnano l’inizio dell’acquisizione sintattica.
- 18-24 mesi: I bambini iniziano a produrre combinazioni di due parole, come “mamma vieni” o “più latte”. Queste semplici strutture rappresentano le basi della sintassi.
- 2-3 anni: Emerge una complessità sintattica maggiore. I bambini iniziano a utilizzare preposizioni, articoli e forme verbali più complesse. La negazione e le domande iniziano anche a far parte del loro repertorio.
- 3-5 anni: Durante questo periodo, i bambini iniziano a produrre frasi più lunghe e complesse, incorporando subordinate e costruzioni passive. La loro capacità di utilizzare correttamente i tempi verbali e la concordanza soggetto-verbo diventa sempre più sofisticata.
Pragmatica: Navigare nella Conversazione
- 12-24 mesi: Mentre i bambini iniziano a produrre le prime parole, dimostrano anche una consapevolezza delle funzioni pragmatiche di base, come richiamare l’attenzione o esprimere i bisogni.
- 2-3 anni: I bambini iniziano a padroneggiare il turno di parola nelle conversazioni e possono utilizzare il linguaggio per scopi diversi, come chiedere, rispondere, ordinare o salutare.
- 3-5 anni: Durante questo periodo, la competenza pragmatica dei bambini cresce notevolmente. Cominciano a raccontare storie, utilizzano il linguaggio per spiegare, giustificare o negoziare e diventano sempre più sensibili ai cambiamenti di contesto o all’audience.
- 5-7 anni: I bambini ora sono in grado di adattare il loro linguaggio a situazioni diverse, riconoscendo differenze tra contesti formali e informali. Inoltre, iniziano a cogliere il linguaggio figurato, come metafore o sarcasmo.
L’acquisizione del linguaggio è un processo dinamico che si svolge attraverso diverse tappe, ciascuna con le sue difficoltà e conquiste. La fonologia, la sintassi e la pragmatica sono interconnesse, e il progresso in un’area può spesso influenzare le altre.
Ciò che è particolarmente notevole è la velocità e l’efficacia con cui i bambini acquisiscono queste competenze, spesso senza un insegnamento formale.
Mentre questa panoramica offre una mappa generale delle tappe dell’acquisizione del linguaggio, è essenziale ricordare che ogni bambino è un individuo e che ci possono essere variazioni significative nel ritmo e nello stile di apprendimento linguistico. Tuttavia, l’universalità del processo di acquisizione del linguaggio evidenzia la profonda capacità umana di comunicare, connettersi e comprendere il mondo attraverso le parole.
Learn MoreMemoria di lavoro: il ruolo nei disturbi specifici di apprendimento
La memoria di lavoro (MdL) rappresenta un pilastro fondamentale del nostro sistema cognitivo. Essa funziona come una piattaforma temporanea per processare e manipolare le informazioni, agendo come un’interfaccia tra la percezione, la memoria a lungo termine e l’azione. Negli ultimi anni, è cresciuta l’attenzione sulla sua relazione con i disturbi specifici di apprendimento (DSA).
Questo articolo vuole offrire una panoramica dettagliata su come la MdL influenzi la manifestazione dei DSA in bambini e adulti.
Definizione della memoria di lavoro
Prima di esplorare in profondità l’argomento, è essenziale fornire una chiara definizione della Memoria di Lavoro (MdL). Spesso concepita come un “banco di lavoro mentale”, la MdL svolge un ruolo cruciale nell’elaborazione delle informazioni. Questa componente cognitiva agisce come una sorta di “area di lavoro mentale” temporanea, in cui le informazioni vengono temporaneamente immagazzinate e maneggiate.
La MdL si compone di diversi sotto-sistemi distinti, ognuno con un compito specifico. Tra questi citiamo:
- il “loop fonologico”, che è coinvolto nell’elaborazione dei suoni del linguaggio
- il “taccuino visuo-spaziale”, che si occupa di manipolare informazioni visive e spaziali
- l'”executive central system”, responsabile della supervisione e del coordinamento di queste attività.
Questa complessa rete di componenti lavora in sinergia per supportare una vasta gamma di attività cognitive, tra cui la risoluzione di problemi, la pianificazione e l’organizzazione di compiti complessi.
La complessità dei DSA
I disturbi specifici di apprendimento sono condizioni neurobiologiche che ostacolano specifiche abilità di apprendimento nonostante l’intelligenza generale della persona rimanga nella norma. Questi possono includere difficoltà in aree come lettura, scrittura e matematica. La dislessia, la disgrafia e la discalculia sono tra i DSA più comuni.
Dislessia e MdL
La dislessia, caratterizzata da difficoltà nella decodifica delle parole e nella lettura fluida, ha stretti legami con la memoria di lavoro. Molti bambini con dislessia presentano difficoltà nel loop fonologico della MdL, rendendo difficile la manipolazione delle informazioni verbali.
Queste difficoltà possono manifestarsi come problemi nel ricordare istruzioni verbali, nel seguire conversazioni complesse o nel decodificare rapidamente parole durante la lettura. Con l’età, mentre alcune di queste difficoltà possono attenuarsi, compiti che richiedono una maggiore capacità di memoria di lavoro, come la comprensione di testi complessi, possono rimanere problematici.
Disgrafia e MdL
La disgrafia va oltre una semplice brutta calligrafia. Si tratta di una vera e propria difficoltà nel tradurre i pensieri in scrittura. Ancora una volta, la MdL svolge un ruolo chiave.
Il processo di scrittura richiede che una persona mantenga molte informazioni in mente simultaneamente: ortografia, grammatica, struttura della frase e il messaggio che desiderano trasmettere. Se il sistema di MdL è compromesso, come spesso accade nella disgrafia, questi compiti diventano ardui.
Discalculia e MdL
Similmente alla dislessia nel dominio della lettura, la discalculia rappresenta un ostacolo nell’apprendimento e nell’elaborazione dei concetti matematici. Il taccuino visuo-spaziale della MdL, responsabile della gestione delle informazioni spaziali e visive, ha una stretta connessione con le abilità matematiche. Difficoltà in questo aspetto della MdL possono manifestarsi come problemi nel ricordare formule matematiche, nel seguire sequenze numeriche o nell’organizzare informazioni spazialmente.
Differenze evolutive tra bambini e adulti
Il modo in cui la MdL e i DSA interagiscono varia nel corso della vita.
Nei bambini, dove la MdL è ancora in sviluppo, le difficoltà possono apparire più accentuate, con difficoltà evidenti in compiti scolastici di base.
Gli adulti, avendo avuto anni per sviluppare strategie compensative, potrebbero affrontare le loro difficoltà in modi diversi. Tuttavia, nuove situazioni o compiti che esigono un utilizzo intenso della MdL possono ancora rappresentare una fatica particolare.
Il rapporto tra memoria di lavoro e disturbi specifici di apprendimento è profondo e complesso. Ogni individuo presenta una sua unica combinazione di difficoltà e forze, e capire come la MDL influenzi queste dinamiche è fondamentale per sviluppare strategie educative efficaci.
La ricerca in questo campo continua a evolversi, offrendo speranza per interventi sempre più mirati e supporto sia per i bambini che per gli adulti con DSA.
Learn MoreDSA in età adulta: Una visione d’insieme.
Risulta chiaro che il Disturbo Specifico d’Apprendimento (DSA) in tarda adolescenza e in età adulta rappresenta un interesse clinico rilevante, sia per le differenze neuropsicologiche che si possono riscontrare in sede di diagnosi, sia per l’effettiva necessità di specialisti e servizi capaci di valutarli e certificarli, oltre che sostenerli durante il loro percorso di formazione.
Se è vero che la maggior parte dei soggetti con DSA vengono diagnosticati già durante la scuola primaria, è anche vero che i casi più lievi possono sfuggire alle attenzioni dei docenti e dei genitori e mostrare le difficoltà di studio soltanto durante la scuola secondaria o addirittura all’università.
Esiste infine un sommerso di soggetti adulti con DSA, mai diagnosticati e mai attenzionati dalle istituzioni scolastiche perché hanno manifestato le loro difficoltà parecchi anni fa, in un periodo storico in cui la sensibilità nei confronti di questo tipo di disturbo non era ancora sufficientemente sviluppata. Questi soggetti, non più studenti, desiderano comunque comprendere le reali motivazioni che li hanno spinti, in epoca passata, ad abbandonare anzitempo il loro percorso di formazione.
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Dislessia in adolescenti e adulti
I profili di performance rilevati durante le somministrazioni delle batterie di valutazione della lettura sono vari e diversificati sulla base della gravità del disturbo e/o della presenza di altre difficoltà (linguaggio, difficoltà nelle funzioni esecutive, ecc.).
Tuttavia il profilo più ricorrente negli adolescenti con dislessia è la lentezza di lettura a fronte di un numero di errori che invece progressivamente diminuisce.
Il clinico potrà comunque notare, in questi ragazzi, anche altri elementi suggestivi, come ad esempio le incertezze prima di decodificare parole lunghe e/o con una più bassa frequenza d’uso, prosodia incoerente con la struttura delle frasi e il significato del testo e, in particolar modo durante la lettura di testi più complessi, la netta percezione che il soggetto testato non riesca a capire pienamente ciò che sta leggendo.
Anche se meno frequentemente, è comunque possibile osservare soggetti con dislessia che riescono a sostenere una buona velocità di lettura a fronte, tuttavia, di un più alto numero di errori e/o autocorrezioni.
In altri casi, specie in soggetti con disturbo più impattante, i parametri di velocità e accuratezza sono equamente compromessi, con evidenti ricadute sulla comprensione del testo. Va precisato che la comprensione del testo non è sempre direttamente correlata alla velocità e all’accuratezza della lettura.
In alcuni casi, infatti, si osserva una prestazione di lettura sostanzialmente adeguata, ma accompagnata da un basso livello di comprensione. Altre volte, invece, i soggetti riescono a comprendere il significato di quanto letto, nonostante una prestazione di lettura poco fluida e inaccurata. Ciò è spiegato dal fatto che la comprensione del testo è un processo complesso e articolato, che poggia su più domini cognitivi e non esclusivamente sulla decodifica del testo.
La valutazione qualitativa, oltre che quantitativa, delle abilità scolastiche risulta, negli adolescenti e negli adulti, ancor più necessaria delle analisi qualitative effettuate durante la valutazione del DSA in età evolutiva.
Il profilo neuropsicologico dei soggetti con dislessia in questa specifica fascia d’età può incidere in maniera differenziata tanto nella lettura – interessando settorialmente la componente della velocità, dell’accuratezza e della comprensione del testo – quanto nella produzione grafica – coinvolgendo la velocità di scrittura, la correttezza ortografica e grammaticale e/o la realizzazione di un tratto grafico regolare e decifrabile.
Discalculia in adolescenti e adulti
La discalculia evolutiva si manifesta con una difficoltà nel manipolare i numeri e nell’eseguire i calcoli. Si tratta di un disturbo che non riguarda genericamente tutta la matematica, ma solo alcune abilità di base che coinvolgono il processamento numerico (comparazione, enumerazione, lettura e scrittura di numeri) e la conoscenza degli algoritmi alla base del calcolo (eseguire le operazioni, apprendere le tabelline, ecc.) (Biancardi, 2002).
Anche le abilità di calcolo, durante l’adolescenza e l’età adulta, allo stesso modo di quanto osservato nella valutazione della lettura e della scrittura, possono mostrare inefficienze più o meno settorializzate nei parametri di velocità e accuratezza, incidendo maggiormente sulla componente dell’automatizzazione dei fatti numerici (transcodifica numerica, tabelline, calcolo rapido entro le prime due decine, conteggio regressivo, ecc.) oppure sulla componente del senso del numero (capacità di stima, risoluzione di problemi, individuazione delle procedure più idonee, ecc.).
Per quanto riguarda l’evoluzione della discalculia in età adulta, bisogna ammettere che gli studi relativi alle abilità numeriche e di calcolo dei discalculici adulti sono ancora esigui, dal momento che la maggior parte delle ricerche condotte si è focalizzata sull’evoluzione della dislessia.
Negli ultimi anni, una ricerca di Wilson e colleghi (2015), ha riscontrato il permanere di difficoltà nei compiti numerici di base anche in età adulta. Da questo studio è emerso come gli adulti con discalculia siano nettamente meno precisi e più lenti nell’eseguire semplici moltiplicazioni e sottrazioni, nell’enumerazione e nell’individuare rapidamente il numero più grande tra una coppia di numeri presentati simultaneamente.
La persistenza delle difficoltà nelle abilità numeriche e di calcolo negli adulti con discalculia, è stata confermata da un recente studio di Bulthé e colleghi (2018), in cui si è rilevata una prestazione significativamente inferiore da parte dei soggetti con discalculia rispetto al gruppo di controllo, in tutte le prove che valutano le abilità numeriche e di calcolo.
In base alle ricerche presenti in letteratura, quindi, si può affermare che le difficoltà nelle abilità numeriche e di calcolo, persistono nei discalculici anche in età adulta. Il sintomo più evidente sembrerebbe essere la lentezza esecutiva nei compiti che richiedono abilità matematiche, ma anche gli errori continuano ad essere consistenti, seppur meno evidenti (Ghidoni et al., 2013).
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Valutazione Neuropsicologica per i DSA
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) rappresentano un gruppo di condizioni che influenzano il modo in cui le persone apprendono e processano le informazioni. Una valutazione neuropsicologica è spesso usata come strumento diagnostico per identificare la presenza di DSA. In questo articolo, esploreremo cosa comporta una valutazione neuropsicologica e come può aiutare a individuare e a trattare i DSA.
Cosa sono i DSA?
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono una vasta gamma di condizioni che includono, tra gli altri, la dislessia, la discalculia, la disgrafia e la disortografia. È essenziale comprendere che tali disturbi non sono affatto indicativi dell’intelligenza di una persona, ma piuttosto riguardano il modo in cui il suo cervello elabora le informazioni. Le persone affette da DSA possono incontrare sfide uniche riguardanti abilità fondamentali come la lettura, la scrittura, la matematica o il coordinamento.
Cos’è una Valutazione Neuropsicologica?
Una valutazione neuropsicologica è un processo esteso e metodico condotto da un esperto neuropsicologo, finalizzato a esaminare una vasta gamma di funzioni cerebrali e cognitive. Attraverso l’uso di test standardizzati, il neuropsicologo valuta con precisione aspetti cruciali come la memoria, l’attenzione, le abilità linguistiche, la percezione visiva, le funzioni esecutive e le abilità motorie del paziente.
Questa dettagliata indagine è fondamentale per ottenere una comprensione approfondita delle capacità cognitive del paziente e individuare eventuali deficit o disfunzioni. Tuttavia, la valutazione neuropsicologica va oltre la semplice somministrazione di test. Il neuropsicologo prende in considerazione il contesto unico della vita del paziente, raccogliendo informazioni sulla sua storia clinica, il background sociale e le abitudini di vita.
Perché è importante per i DSA?
Una valutazione neuropsicologica può aiutare a identificare le specifiche aree di forza e di debolezza nel funzionamento del cervello di una persona. Questo può essere utile per diagnosticare i DSA e per creare un piano di trattamento mirato. La valutazione può anche rilevare eventuali altri disturbi che possono coesistere con i DSA, come l’ADHD.
Cosa comporta la valutazione?
La valutazione inizia con un colloquio con il paziente e, nel caso di un bambino, anche con i genitori. Questo serve a raccogliere informazioni sulla storia medica, scolastica e comportamentale. Seguono poi una serie di test standardizzati che valutano diverse funzioni cognitive. Questi test possono durare parecchie ore, a seconda della complessità dei sintomi e delle difficoltà del paziente.
Interpretazione dei risultati
Dopo l’amministrazione dei test, il neuropsicologo analizza i risultati per determinare i pattern di funzionamento cognitivo del paziente. Questi modelli possono aiutare a identificare i DSA e ad indicare le strategie di intervento più efficaci. Il neuropsicologo redigerà un rapporto dettagliato con i risultati dell’analisi.
Come la valutazione influisce sul trattamento
I risultati della valutazione neuropsicologica possono guidare l’elaborazione di un piano di trattamento personalizzato. Ad esempio, se la valutazione rileva una difficoltà particolare con la decodifica della lettura, una strategia di trattamento potrebbe concentrarsi sul rafforzamento di queste abilità. Il piano di trattamento può includere interventi scolastici, terapie e accomodamenti.
La valutazione neuropsicologica è uno strumento prezioso per la diagnosi e il trattamento dei DSA. Fornisce un’analisi approfondita del funzionamento cognitivo di un individuo e può aiutare a identificare le migliori strategie per il supporto e l’intervento. Mentre affrontare i DSA può essere impegnativo, con la corretta valutazione e il supporto, i bambini e gli adulti con DSA possono raggiungere il successo scolastico e professionale.
Learn MoreCome Funzionano i trattamenti per il DSA
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono una serie di condizioni che interferiscono con le capacità di apprendimento di un individuo, come la dislessia, la disortografia, la discalculia, e il disturbo non verbale. La buona notizia è che esistono vari trattamenti efficaci che possono aiutare le persone con DSA a superare le loro sfide. Questo articolo esplorerà come funzionano questi trattamenti.
Che Cosa Sono i DSA?
Prima di approfondire gli interventi e le strategie di supporto, è fondamentale acquisire una comprensione approfondita di cosa siano esattamente i DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento).
Queste condizioni sono di natura neurobiologica e si caratterizzano per la comparsa di difficoltà specifiche nell’ambito della lettura, scrittura, matematica, ascolto, espressione orale o nell’abilità di comprendere e relazionarsi socialmente.
È importante sottolineare che tali disturbi non sono il risultato di fattori esterni come l’ambiente sociale o l’istruzione ricevuta, né sono causati da problemi emotivi o carenze intellettuali. Piuttosto, essi derivano da peculiari differenze nel modo in cui il cervello elabora e interpreta le informazioni.
È essenziale comprendere che i DSA non sono un riflesso della capacità intellettiva globale dell’individuo; anzi, molte persone affette da questi disturbi possono possedere abilità e competenze straordinarie in altre aree non strettamente correlate all’apprendimento. La loro sfida principale risiede nella trasmissione e nell’elaborazione delle informazioni specificamente legate all’ambito coinvolto dal disturbo.
Strategie Didattiche Individualizzate
Uno dei modi più efficaci per supportare le persone con DSA è attraverso l’uso di strategie didattiche individualizzate. Queste strategie possono includere l’adattamento delle lezioni per rispondere alle esigenze specifiche di ogni individuo, considerando i suoi punti di forza e le aree di miglioramento. L’utilizzo di tecniche di insegnamento specializzate, come lezioni visive, uditive o tattili, può consentire ai soggetti con DSA di apprendere in modo più efficace e coinvolgente.
Inoltre, l’introduzione di strumenti di assistenza tecnologica si è dimostrata estremamente vantaggiosa per migliorare l’accesso all’apprendimento e la partecipazione attiva in classe. L’impiego di software di lettura permette di convertire il testo scritto in formati più accessibili, facilitando così la comprensione dei contenuti per gli studenti con difficoltà di lettura.
Allo stesso modo, i programmi di scrittura possono supportare coloro che hanno problemi nella produzione di testi scritti, agevolando l’espressione delle idee in modo più fluido e organizzato
Terapie Specialistiche
Le terapie specialistiche possono essere di grande aiuto per le persone con DSA. Queste possono includere la terapia del linguaggio, la terapia occupazionale, la terapia comportamentale o la psicoterapia. Queste terapie aiutano le persone con DSA a sviluppare le abilità necessarie per gestire le loro difficoltà e a costruire la loro fiducia.
Sostegno Emotivo e Sociale
Il supporto emotivo e sociale rappresenta un pilastro imprescindibile nel trattamento dei DSA. Affrontare queste sfide richiede un approccio globale e completo che vada oltre la mera dimensione accademica. Includere una rete di sostegno adeguata può fare una differenza significativa nella vita delle persone affette da disturbi specifici dell’apprendimento.
Counseling
Una delle modalità di supporto più preziose è il counseling, che offre uno spazio sicuro e confidenziale per esplorare le emozioni, le frustrazioni e i sentimenti di chi vive con i DSA. Un counselor esperto può aiutare a sviluppare strategie di coping, fornire un ascolto empatico e contribuire a migliorare la gestione dell’ansia e dello stress correlati agli ostacoli incontrati nell’ambito dell’apprendimento.
Sostegno dei pari
Il sostegno dei pari è un elemento altrettanto importante. Incontrarsi con persone che condividono esperienze simili può fornire un senso di appartenenza e comprensione reciproca. I gruppi di supporto per chi vive con DSA offrono l’opportunità di scambiare storie, suggerimenti e strategie di fronte alle sfide quotidiane, creando un ambiente rassicurante in cui ci si sente accolti e compresi.
Genitori o Caregiver
I genitori o i caregiver svolgono un ruolo cruciale nel percorso di supporto. Programmi di formazione mirati possono aiutare a fornire loro le competenze e le informazioni necessarie per sostenere al meglio i loro figli. Questi programmi possono coprire vari aspetti, come tecniche di insegnamento mirate, metodi di gestione dell’ansia, e strategie per favorire l’autostima e la resilienza del bambino o del giovane con DSA.
Adattamenti Ragionevoli
Gli adattamenti ragionevoli possono essere fatti per aiutare le persone con DSA a raggiungere il loro potenziale. Questi possono includere modifiche alle impostazioni di apprendimento, come tempo extra per gli esami, materiale di lettura in formato accessibile, e software di assistenza tecnologica.
Learn MoreTrattamento per i Bambini con ADHD
L’ADHD, o disturbo da deficit di attenzione/iperattività, è una condizione neurobiologica comune tra i bambini che può portare a sfide nel mantenere l’attenzione, nel controllare comportamenti impulsivi o nell’essere eccessivamente attivi. Questo articolo esplorerà i diversi metodi di trattamento utilizzati per aiutare i bambini con ADHD.
Cos’è l’ADHD?
L’ADHD è una condizione che solitamente inizia in età infantile e può persistere nell’età adulta. Essa può influenzare la capacità del bambino di funzionare a casa, a scuola e in situazioni sociali. I sintomi variano da un individuo all’altro e possono includere l’incapacità di concentrarsi, l’iperattività e la impulsività.
Valutazione e Diagnosi
Prima che possa essere preso in considerazione un trattamento adeguato, è fondamentale sottoporsi a una valutazione approfondita condotta da un professionista altamente qualificato. La diagnosi dell’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) non può essere stabilita unicamente attraverso un singolo test, bensì richiede l’esame di una serie di fattori essenziali. Tra questi, rientrano le osservazioni comportamentali dettagliate, i questionari attentamente compilati dai genitori e dagli insegnanti e, talvolta, l’utilizzo di test psicologici accurati e ben strutturati.
Il processo di valutazione è di cruciale importanza poiché consente di identificare in modo preciso e completo i sintomi e i comportamenti tipici dell’ADHD, al fine di escludere altre possibili condizioni mediche o psicologiche che potrebbero presentarsi con sintomi simili. Durante l’analisi comportamentale, il professionista monitorerà attentamente l’andamento delle attività quotidiane, le abitudini di studio o di lavoro, il livello di attenzione e concentrazione, nonché l’interazione sociale del soggetto.
I test psicologici, se necessari, vengono somministrati con precisione e professionalità al fine di valutare le funzioni cognitive, l’attenzione, la memoria e altre abilità mentali che possono essere coinvolte nell’ADHD. Questi strumenti diagnostici, combinati con le altre informazioni raccolte, consentono di giungere a una diagnosi accurata, permettendo al professionista di pianificare un trattamento personalizzato e mirato.
Farmacoterapia per l’ADHD
Uno degli approcci più comuni per il trattamento dell’ADHD è l’uso di farmaci stimolanti, come il metilfenidato o le amfetamine. Questi farmaci aumentano e bilanciano i livelli di neurotrasmettitori nel cervello, aiutando a migliorare la concentrazione e a controllare l’impulsività e l’iperattività. Viene generalmente riservato ai soggetti con disturbo più impattante, che causa problemi sociali e personali invalidanti.
Terapia Cognitivo-Comportamentale
La terapia comportamentale è un altro importante componente del trattamento dell’ADHD. Questa terapia può includere tecniche di gestione del comportamento, terapia cognitivo-comportamentale (CBT), o addestramento alle abilità sociali. L’obiettivo è aiutare il bambino a sviluppare comportamenti più positivi e a gestire i sintomi dell’ADHD.
Sostegno a Scuola
Molti bambini con ADHD beneficiano di supporti educativi specializzati. Questi possono includere piani educativi individualizzati (IEP), adattamenti ragionevoli come tempo extra per i compiti, o l’uso di tecnologia specifica.
Supporto ai Genitori
Il sostegno ai genitori è un elemento essenziale nel trattamento dell’ADHD nei bambini. I genitori possono beneficiare di formazione e sostegno per aiutarli a gestire i comportamenti difficili, a strutturare l’ambiente domestico in modo efficace, e a lavorare con la scuola del loro figlio per garantire un supporto adeguato.
L’ADHD può essere una sfida sia per i bambini che per i genitori, ma con il trattamento appropriato, i bambini con ADHD possono prosperare. Una combinazione di farmacoterapia, terapia comportamentale, supporto scolastico e sostegno ai genitori può fare una grande differenza nella vita di un bambino con ADHD.
Ricordate, ogni bambino è unico e può richiedere un approccio personalizzato per gestire l’ADHD. Collaborare con i professionisti della salute per trovare il miglior piano di trattamento per il vostro bambino può portare a risultati positivi a lungo termine.
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